Un personal computer ha un’impronta ecologica molto pesante:

  • per la sua produzione – necessita di una quantità di combustibile fossile e prodotti chimici pari ad almeno dieci volte il suo peso;
  • per il suo smaltimento – la componentistica contiene sostanze altamente inquinanti.

Se consideriamo che i pc si sostituiscono ormai ogni 2-3 anni, abbiamo un’idea del loro impatto sull’ambiente.
Tuttavia un corretto smaltimento consente il recupero di una notevole quantita’ di materie prime pregiate, alcune delle quali rappresentate da questo grafico:

Secondo Thorsten Brunzena del dipartimento Ambiente della Commissione Europea nessuno sa dove va a finire circa il 50-60% dei RAEE, che solo il 30% è ufficialmente riciclato e il 12% finisce ancora in discarica.La Commissione europea stima che ogni europeo genera attualmente 17-20 kg di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche all’anno. Una quota che include tutto, dalle lampadine ai computer, dai televisori ai telefoni cellulari, dai piccoli elettrodomestici ai frigoriferi, ma gli obiettivi previsti dalla direttiva sulla loro raccolta e riciclaggio sono ancora lontani dall’essere raggiunti.

Purtroppo una parte dei rifiuti RAEE viene esportata nei paesi in via di sviluppo, creando gravi problemi di inquinamento del terreno e delle acque, e di salute delle persone che recuperano i materiali più pregiati non utilizzando nessuno degli accorgimenti necessari a proteggerli dal pericolo per la loro salute dato dalla manipolazione di alcune di queste sostanze. I paesi maggiornemte interessati da queste attività pericolose per la salute e per l’ambiente si trovano in Africa (Ghana, Nigeria, ecc.) e Asia ( Cina, India, ecc.).

Il 18 marzo 2014 è stato presentato  il “Rapporto Annuale 2013 sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia”, realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE, la suddetta presentazione ha coinciso con il recepimento della nuova Direttiva Europea sui RAEE dal quale emerge il ruolo chiave che il CdC RAEE deve giocare per raggiungere gli obiettivi di raccolta proiettati verso il 2019.

Dal Rapporto emerge che la raccolta complessiva di RAEE in Italia nel 2013 è pari a 225.931.218 kg, si registra pertanto una riduzione  del  5% di quanto gestito nell’anno precedente. La raccolta pro capite 2013 in Italia è pari a 3,80 kg per abitante.

Gran parte del decremento del 2013 è imputabile al Raggruppamento R3 (Tv e Monitor) mentre per gli altri Raggruppamenti si registra una tenuta dei volumi gestiti, con qualche segnale positivo. Tra i principali motivi del calo dei RAEE gestiti vi è il traffico illegale di questa speciale tipologia di rifiuto e per comprendere la portata esatta del fenomeno, il CdC RAEE e Legambiente hanno realizzato il dossier ‘I Pirati dei RAEE’. Il Dossier rileva che in Italia tra il 2009 e il 2013 sono state sottoposte a sequestro dall’Autorità Giudiziaria 299 discariche illegali in cui sono stati abbandonati rifiuti privi delle componenti valorizzabili, che rilasciano materiali tossici come mercurio, cromo esavalente, cadmio, nichel e piombo.

Per informazioni sulle materie prime che si possono ricavare dallo smaltimento corretto dei RAAE si può leggere il Rapporto di Sostenibilita’ del Consorzio ECODOM, relativo all’anno 2013. In questo documento potrete trovare molte informazioni e dati aggiornati sul trattamento dei rifiuti RAEE e le materie prime che è possibile recuperare con il loro corretto smaltimento.

Occorre “ripensare” il ciclo di vita dei computer: spesso non è l’hardware ad essere superato bensì il software, secondo il fenomeno dell’obsolescenza indotta – che nel caso dei computer viene indotta proprio dal software. Quindi è necessario partire da quest’ultimo se si vuole allungare il ciclo di vita dei pc.

Riduci, riusa, ricicla. E ripensa. Passa per il software la strada per eliminare la spazzatura elettronica. E aumentare la sostenibilita’ ambientale del nostro pc.

Altre informazioni molto interessanti si possono trovare nel libro “Il computer sostenibile, riduzione dei rifiuti elettronici, riuso dei PC e open source” di Giovanna Sissa, Franco Angeli editore, di cui alleghiamo una sintesi.